La qualità nella manutenzione della caldaia

Molti cittadini ogni settimana telefonano in Confartigianato perchè vengono abbandonati da chi ha effettuato la manutenzione della loro caldaia perché non riesce a risolvere le eventuali problematiche tecniche relative ai guasti che normalmente avvengono.

Spesso questi sedicenti manutentori sono idraulici che per riempire qualche "buco lavorativo" si improvvisano manutentori pulendo, a loro modo, caldaie per le quali poi non sono in grado di riparare rotture o eliminare disfunzioni, dato che la loro preparazione nella tecnica costruttiva delle caldaie è insufficiente.

Per chi non l'avesse ancora chiaro, la differenza di appartenere alla Operazione Caldaia Sicura Confartigianato è proprio questa: sono tantissimi manutentori ed installatori autorizzati che ricevono continua formazione, che intervengono con competenza per risolvere qualsiasi problematica inerente ai guasti della caldaia.

La manutenzione annuale ormai non ha più segreti: per la corretta manutenzione di una caldaia ci vogliono almeno 45-60 minuti di operazioni di smontaggio e pulitura. Non é sufficiente aprire il mantello (a caldaia rigorosamente spenta) e soffiare con il compressore: sarebbe come affermare che una lavata di mani equivale ad un bagno di un'ora.

Altra nota dolente é rappresentata dalla cosiddetta "analisi dei fumi di combustione". Tale operazione di cadenza biennale (a norma del vigente D.P.R. 412/93) é ben conosciuta dai nostri tecnici che, con preparazione specifica e competenza sanno intepretare correttamente i dati che gli analizzatori forniscono. Non é sufficiente, quindi, avere un costoso analizzatore per saperlo utilizzare secondo norma (spesso infatti anche un parametro come il CO -monossido di carbonio- non viene adeguatamente considerato, nonostante la sua pericolosità).

Un'ultima considerazione: le aziende aderenti all'Operazione Caldaia Sicura  effettuano un pronto intervento (al contrario di chi fa della manutenzione il proprio hobby). Le nostre imprese convenzimnate riescono ad intervenire celermente e ad assicurare un servizio qualitativamente elevato. A seconda dell'organizzazione, della zona di copertura e dell'urgenza l'intervento é effettuato tra le 8 e le 16 ore lavorative dalla chiamata.

Affidate, quindi, la vostra sicurezza a chi fa della sicurezza il proprio mestiere: non ve ne pentirete.

Le fasi della manutenzione della caldaia

castorina_scaldab.jpg"Salve, vorrei prenotare la manutenzione per la mia caldaia". Questa frase attiva, solitamente, il processo di gestione ed effettuazione di un intervento di manutenzione ordinaria (annuale).

Come Operazione Caldaia Sicura Confartigianato abbiamo messo in forma scritta la dinamica di gestione di una chiamata per manutenzione della caldaia.

Questo passaggio si è reso necessario fondamentalmente per far capire all'utenza che la pulizia della caldaia non è semplicemente "smontare e pulire col compressore" ma implica una serie di adempimenti burocratici che ai più non sono visibili ma che incidono pesantemente sui costi sostenuti dalle nostre aziende.

Molti di voi, forse, non ci crederanno ma ci sono almeno 3 fasi per ogni singola chiamata che implicano diversi passi per potersi dire complete e distintive di un servizio veramente professionale:

  1. Fase: Programmazione.
    1. Gestione della prenotazione in seguito a contatto col cliente;
    2. Eventuale ricontatto per conferma dell'intervento (per prenotazioni distanti nel tempo);
    3. Verifica preventiva, da parte del tecnico, di materiale per l'esecuzione dell'intevento ed eventuale ripristino di malfunzionamenti.
  2. Fase: Esecuzione intervento.
    1. Trasferimeno presso il domicilio del cliente con automezzo attrezzato e dotato della necessaria ricambistica;
    2. Manutenzione a norma di legge (DPR 412/93-551/99, D.Lgs. 311/06):
      1. smontaggio mantellatura;
      2. smontaggio, pulizia e rimontaggio bruciatore;
      3. pulizia dello scambiatore principale;
      4. scarico acqua della caldaia o impianto (se necessario);
      5. verifica di efficienza del vaso di espansione;
      6. pulizia delle varie parti con agente sgrassante;
      7. aspirazione dei residui di combustione dalla camera di combustione e smaltimento secondo le norme ambientali vigenti;
      8. ricarica caldaia e/o impianto con sfiato dell'aria e verifica di eventuali perdite (se necessario);
      9. analisi fumi di combustione elettronica secondo la norma UNI 10389 con strumentazione adeguata, tarata periodicamente e certificata;
      10. taratura della caldaia al fine di massimizzazione dei rendimenti e minimizzazione delle emissioni inquinanti (riduzione CO2) con verifica dei rendimenti minimi previsti dal vigente D.Lgs. 311/06;
      11. verifica generale di funzionamento della caldaia (acqua calda sanitaria e riscaldamento -ove necessario-);
      12. eventuali riparazioni o sostituzione di materiali ad usura periodica e gestione di approvvigionamento ricambi non disponibili;
    3. Verifica di idoneità degli apparecchi, dell'impianto e dei locali di installazione secondo le normative UNI 7129, UNI 7131, UNI 10845 ai fini della compilazione dell'allegato G:
      1. verifica di tenuta dell'impianto del gas secondo UNI 11137 (se necessario su richiesta del cliente o secondo disposizioni locali);
      2. verifica di conformità della canna fumaria/canali da fumo;
      3. verifica di adeguatezza delle aperture di ventilazione o aerazione;
      4. verifica presenza di altri apparecchi o dispositivi nel locale di installazione;
      5. informazioni al cliente sugli adempimenti obbligatori;
    4. Compilazione e rilascio della documentazione obbligatoria (allegato G del D.Lgs. 311/06);
  3. Fase: Chiusura. (in ufficio, post intervento)
    1. registrazione e trattamento opportuno dei dati rilevati;
    2. raccolta, organizzazione ed archiviazione dei documenti emessi;
    3. verifica della corretta e completa compilazione dei rapporti di controllo tecnico;
    4. trasmissione degli allegati G agli Enti competenti, con applicazione del Bollino Verde
    5. fatturazione (se differita) ed invio al cliente per il pagamento della prestazione.

Questa lista rappresenta, in linea generale, tutta la serie di passi necessari alla gestione di una chiamata di manutenzione ordinaria. Risulta chiaro come l'invisibile lavoro d'ufficio che le nostre aziende sono tenute a sostenere sia spesso un costo sommerso che non viene percepito correttamente dall'utente.

Eppure la fase 1 e 3 sono imprescindibili per il trattamento, secondo norma, delle manutenzioni. A seconda dell'organizzazione del proprio manutentore alcune fasi potrebbero variare leggermente ma i tempi per la gestione professionale e seria delle chiamate non variano di molto. Il lavoro del manutentore non è quindi relativo alla mera manutenzione ordinaria ma prevede un carico amministrativo/burocratico che non può non essere conteggiato nella tariffa di prestazione.

Associazione Vittime del Monossido di Carbonio

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Chi Antonio Lostia? Per molti è un semplice numero, una statistica, un trafiletto del giornale del 26 novembre 2005. Per la famiglia e chi lo conosceva è, invece, la brillante vittima di un killer sottovalutato, un futuro spezzato forse a causa di una leggerezza da parte di chi dovrebbe avere in mente la sicurezza innanzi tutto.

Ci scrive Luisa Lostia, sorella dello scomparso, presidentessa della Associazione Antonio Lostia per le Vittime da monossido di carbonio.

Spinta dalle ultimee tragedie ormai già dimenticate (è molto più importante sapere se il presidente francese si sposa o meno con una nota fotomodella franco-italiana) sulle vittime del monossido di carbonio di due incidenti (uno a Milano e uno a Napoli), si pone  all'attenzione di tutti un'iniziativa lodevole, che non deve assolutamente passare inosservata.

Sappiate solo che un brillante giovane di 28 anni con uno splendido avvenire è morto a causa delle esalazioni del monossido di carbonio provenienti da una caldaia a camera aperta funzionante ma installata in luogo non idoneo (con a fianco un caminetto).

Quanti "professionisti" non controllano l'idoneità effettiva del locale caldaia o ne sottovalutano l'importanza? Il caminetto in locale comunicante o stesso locale di installazione di una caldaia a tiraggio naturale deve essere adeguatamente ventilato: tramite prove di tiraggio e ventilazione bisogna calcolare un'apertura tale da consentire il funzionamento sia del caminetto sia della caldaia senza che quest'ultima abbia un ritorno dei fumi in ambiente o che la sua combustione possa risentirne.

Possiamo affermare, per esperienza, che in questi casi è molto meglio dismettere il caminetto (murandone la canna fumaria) o cambiare la caldaia con una a camera stagna in quanto le aperture adeguate (che devono rimanere sempre aperte) risultano essere troppo grandi.

Ci auguriamo che associazioni come la AALVMC possano contribuire ad aumentare la consapevolezza che gli apparecchi a combustione, indipendentemente dal combustibile, vanno controllati da veri professionisti: se il professionista rileva una non idoneità di installazione non è pignoleria, è per garantire la vostra sicurezza innanzitutto.

A chi è inquilino, inoltre, diciamo che se il professionista indica delle anomalie da Prescrizione nell'allegato G dovete far valere il vostro diritto a far mettere a norma l'impianto al proprietario. Il proprietario non può tergiversare o esimersi dalla "messa a norma" ed ha tempo dai 30 ai 60 giorni dalla notifica da parte del professionista per procedere agli adeguamenti segnalati. Si ricorda inoltre che in caso di Prescrizione (quindi una anomalia pericolosa non eliminabile nell'immediato da parte del tecnico manutentore) la caldaia deve rimanere spenta.

Sperando che persone come Luisa possano godere di un sempre maggior ascolto, vi invitiamo a visitare a fondo il sito di AALVMC perché contiene informazioni utili a prevenire che certe tragedie possano ripetersi. Ricordiamo che il personale dell'Associazione Antonio Lostia per le Vittime del Monossido di Carbonio è a totale supporto di chi ha subito una perdita a causa di questo terribile veleno: non vi dovete sentire soli perché queste persone possono esservi di concreto aiuto per superare la tragedia.

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Caldaia pulita e rispetto per la natura

natura.jpgDa anni ormai sentiamo parlare quasi quotidianamente di inquinamento ambientale, effetto serra, buco dell'ozono e di polveri sottili. A causa di questi effetti, le città ed i comuni sono costretti a fermare il traffico e ad istituire le giornate ecologiche.

I climatologi affermano che città stupende come Venezia, col tempo saranno sommerse dalle acque, a causa dell'innalzamento della termperatura terrestre e dello scioglimento dei ghiacciai. Certe zone della terra si desertificheranno ed altre saranno colpite da uragani. Ma cosa possiamo fare noi per evitare o almeno arginare tutto questo?

Potremmo usare combustibili per trazione ecologici, sostituire l'utilizzo giornaliero dell'auto con i mezzi pubblici. Un altro modo, magari non così ovvio é richiedere al nostro installatore di fiducia, una caldaia a basso tenore di Nox, in caso di sostituzione di una vecchia caldaia; ma usualmente é bene controllare periodicamente quanto inquina la nostra caldaia perchè non produce soltanto calore ma anche CO.

Che cos'è il CO? Il CO è il monossido di carbonio ed è presente nei fumi dati dalla combustione ed emessi dalla caldaia. Più il CO è alto in percentuale, più la caldaia è sporca, più inquina e più è pericolosa. Con l'analisi dei prodotti della combustione (comunemente chiamata analisi fumi), effettuata dal manutentore dopo la pulizia della caldaia, siamo in grado disapere quanto monossido di carbonio produce la nostra caldaia e di consegueza seinquina l'ambiente e se è pericolosa.

Più la caldaia è carente di manutenzione più inquina l'ambiente e meno garantisce la sicurezza. Il CO è molto dannoso per il nostro organismo, una alta concentrazione di CO nei fumi, in tutte le caldaie e a maggior ragione nelle caldaie a camera aperta (tipo B), se inalato provoca la morte(fortunatamente nelle caldaie recenti esiste un dispositivo sicurezza fumi). La presenza però di questo dispositivo non toglie che la caldaia debba essere manutenzionata una volta all'anno e ogni due anni debba essere effettuata l'analisi dei fumi di combustione(D.P.R. 551/99). In questo modo oltre che ad essere in sicurezza, possiamo contenere nei limiti previstidalle vigenti Leggi in materia, il tenore di CO emesso.

Queste operazioni devono ovviamente essere eseguite da un manutentore, un professionista qualificato e specializzato che, seguendo continui corsi di aggiornamento tecnico, è in grado di eseguirle correttamente.

Non dimentichiamo inoltre che il manutentore conosce i Decreti Legge in vigore e di conseguenza sà agire e consigliare il proprio cliente per ottenere la miglior efficenza e sicurezza della propria caldaia. Dei danni provocati all'ambiete magari ce ne accorgiamo poco in modo diretto per ora, ma dobbiamo pensare al domani, al futuro. Come potrà essere il domani dei nostri figli e dei nostri nipoti se si continuerà ad inquinare l'ambiente in questo modo? Certo, va bene istituire le giornate ecologiche, girare in bici, fermare il traffico, far circolare le auto a targhe alterne, ma tutto ciò non é sufficiente a formare una coscienza ecologica, soprattutto finché ci saranno campagne di disinformazione che portano a sottovalutare le potenzialità inquinanti delle caldaie!

Per questo contatta il tuo manutentore di fiducia, e se non l'hai ancora fatto, fai pulire la tua caldaia e fai eseguire l'analisi dei fumi, sarai più sicuro del suo funzionamento e potrai anche tu contibuire ad arginare l'inquinamento dell'ambiente che ci circonda.